FAQ
In questa sezione sono raccolte le domande ricorrenti.
1. Perché realizzare la circonvallazione di Trento?
La circonvallazione di Trento è un’opera centrale per l’accessibilità ferroviaria al nuovo tunnel del Brennero e per la realizzazione del corridoio scandinavo-mediterraneo, che collega il nord e il sud Europa, della rete europea TEN-T. L’opera ha l’obiettivo di favorire l’utilizzo della ferrovia, dal momento che è la modalità meno inquinante a disposizione per il trasporto delle merci, migliorando la capacità della linea e separando i flussi di treni merci e passeggeri in transito attraverso Trento.
2. Perché si ritiene che il progetto che si sottopone a dibattito pubblico sia il più adatto?
Il progetto attuale rappresenta la migliore integrazione possibile tra le diverse alternative proposte negli anni, a partire dal 2003, e via via migliorate. Da questi studi emerge che l’attuale progetto è quello preferibile sia in termini di riduzione della complessità realizzativa e tempi di realizzazione sia in termini di contenimento dell’impatto ambientale dei lavori sul territorio. Inoltre, il progetto è stato sottoposto nel 2019 a Project Review, un processo di revisione dei progetti utile a risparmiare risorse, adattandoli alle nuove necessità. Questo processo di revisione ha permesso di accogliere le esigenze del territorio e di rendere il progetto della circonvallazione ferroviaria di Trento parte integrate delle opere di riqualificazione della città.
3. Come si inserisce la circonvallazione di Trento nel quadro del Piano Nazionale di Ripartenza e Resilienza?
La circonvallazione di Trento è una delle opere prioritarie nella Missione 3 “infrastrutture per la mobilità sostenibile” del Piano Nazionale di Ripartenza e Resilienza. Il PNRR finanzia l’opera per 930 milioni di euro, su un costo complessivo di 960 milioni di euro, e prevede una riduzione dei tempi necessari per l’iter autorizzativo.
4. Quali progetti sono legati alla realizzazione della circonvallazione di Trento?
Il progetto della circonvallazione di Trento permetterà la realizzazione di alcuni progetti di riqualificazione urbana. Sarà, infatti, possibile interrare la linea storica, che attraversa la città, e realizzare una nuova stazione sotterranea, ricucendo lo spazio urbano. Lo spazio liberato dai binari della linea storica sarà, poi, in parte utilizzato per la realizzazione di una nuova tramvia, che renderà il trasporto pubblico locale più efficiente. Inoltre, il progetto della circonvallazione di Trento si integra con il raddoppio della linea Trento-Malè (progetto “NorduS”) che ha lo scopo essere più funzionale alle esigenze della città e di servire meglio il Nuovo Ospedale Trentino (NOT)
5. Quando sarà realizzata l’opera?
Per la realizzazione della circonvallazione di Trento saranno necessari tre anni, di cui due dedicati allo scavo della galleria “Trento”. L’opera è inserita tra le infrastrutture prioritarie individuate nel Piano Nazionale di Ripartenza e Resilienza, che stabilisce che gli interventi previsti siano completati entro il 2026.
6. Quali tecniche si utilizzeranno per realizzare la circonvallazione di Trento?
La linea si svilupperà per 13 km dalla località Besenello fino alla città di Trento e prevede una galleria a doppia canna di 10,6 km, la galleria “Trento”. Lo scavo sarà condotto in contemporanea dall’imbocco nord, posto presso lo scalo Filzi, e dall’imbocco sud, in località Acquaviva, utilizzando quattro TMB (Tunnel Bearing Machine), comunemente note come “Talpe”. Questo metodo di scavo permette di ridurre significativamente i tempi di realizzazione dell’opera e la presenza dei cantieri.
7. Quali impatti sono previsti sulle sorgenti sotterranee?
Rete Ferroviaria Italiana ritiene che ci sarà un’interferenza bassa o molto bassa per il 95% delle più di 200 sorgenti sotterrane presenti lungo il percorso studiato nel progetto di fattibilità tecnica ed economica. Il proponente ha avviato un monitoraggio delle sorgenti sotterranee, segnalate dalla Provincia Autonoma di Trento, prima dell’avvio dei lavori di realizzazione della galleria “Trento”. Durante i lavori, inoltre, si prenderanno tutte le precauzioni possibili per evitare lo sversamento di inquinanti nelle falde.
8. In che modo si sono studiati gli impatti sulla stabilità del terreno?
Il proponente ha condotto dei sondaggi geologici preliminari per conoscere le caratteristiche del terreno ed applicare le tecniche di scavo più adatte. I risultati, già integrati con i dati in possesso della Provincia Autonoma di Trento, saranno approfonditi nelle prossime fasi di progetto.
9. Come saranno monitorati i possibili cedimenti del terreno?
Sono previste continue opere di monitoraggio della stabilità dei terreni a rischio di frana prossimi ai cantieri. La stima dei possibili cedimenti indotti sarà approfondita nelle prossime fasi di progettazione e sarà aggiornato il progetto di sostegno agli scavi per garantire la sicurezza dei cantieri e della città.
10. Si prevede di utilizzare terreni agricoli per realizzare la circonvallazione di Trento?
L’imbocco sud della galleria sarà situato su un’area costituita principalmente da terreni agricoli di particolare pregio. Proprio per limitare l’impatto dell’opera su queste terre, si è progettato lo spostamento dell’imbocco verso il fiume Adige, in modo da permettere di realizzare l’ingresso del tunnel sul sedime ferroviario e non intaccare il terreno agricolo.
11. Che impatto avranno i cantieri sulla città?
I cantieri sono stati progettati per minimizzare, quanto più possibile l’occupazione delle aree. Le aree di cantiere saranno situate in località Acquaviva e in località Roncafort. Sono previste, in totale, otto aree di cantiere per le operazioni di scavo e di predisposizione e posa dei binari ferroviari. Saranno necessarie anche quattro aree di stoccaggio, tre depositi polmone e due aree tecniche.
12. Che impatti avranno i cantieri sulla viabilità di Trento?
Si prevede che gli impatti dei cantieri sulla viabilità cittadina saranno limitati. Si è, infatti, progettata la localizzazione dei cantieri in prossimità degli accessi all’autostrada, così da impegnare il meno possibile la viabilità locale.
13. Quanto materiale sarà scavato e come sarà gestito?
Si prevede che per realizzare la galleria “Trento” sarà necessario estrarre 2 milioni di metri cubi di materiale. Il materiale di risulta degli scavi sarà smaltito e stoccato in siti individuati tenendo conto della disponibilità locale di spazi adatti a queste funzioni e delle distanze dai cantieri, che dovranno essere il più contenute possibile. Si sta conducendo un’analisi multicriteri per selezionare i migliori siti di stoccaggio e smaltimento del materiale scavato.
14. Sono previste opere di bonifica per le aree ex-SLOI ed ex-Carbochimica?
Le aree ex-SLOI ed ex-Carbochimica saranno interessate da lavori di mitigazione della presenza di inquinati, al fine di far rientrare le zone interessate dalla realizzazione della circonvallazione di Trento nei limiti di legge. I costi di smaltimento del materiale contaminato, classificato dalla normativa come rifiuto, e di impermeabilizzazione sono già stati stimati nel progetto di fattibilità tecnica ed economica. Il tema della bonifica delle aree di Trento nord sarà valutato in maniera approfondita in sede di Valutazione d’Impatto Ambientale (VIA) ed attraverso un tavolo tecnico territoriale.
Per quanto riguarda le falde profonde presenti sotto le aree contaminate nella zona di Trento nord, non sono previsti impatti in sede di cantiere perché non sono intercettate dalle opere di scavo. Rete Ferroviaria Italia ha predisposto un attento monitoraggio e gestione delle acque presenti, come prevede la legge.
15. Quanti edifici sarà necessario espropriare ed abbattere?
Gli edifici che sarà necessario espropriare ed abbattere per realizzare l’imbocco nord della galleria “Trento” sono undici. Tre di questi sono a solo uso abitativo, mentre uno è a uso misto commerciale e abitativo. Rete Ferroviaria Italiana si propone di minimizzare, quanto più possibile, i disagi arrecati alla cittadinanza attraverso ottimizzazioni progettuali da individuare con un costante dialogo con il territorio.
16. Quali impatti avrà la messa in servizio della circonvallazione di Trento sulle abitazioni prossime al tracciato?
Il progetto prevede che il possibile aumento del rumore nella zona, causato dal transito dei treni, sarà efficacemente abbattuto tramite l’installazione di barriere antirumore, che permetteranno di rispettare i limiti posti dalla legge in materia di inquinamento acustico.
Inoltre, l’entrata in servizio della circonvallazione ferroviaria di Trento potrebbe portare ad un aumento delle vibrazioni percepite dai residenti. Sarà, perciò, condotta una campagna di monitoraggio per individuare possibili impatti o danni agli edifici.
17. Come saranno prese in considerazione le opinioni critiche?
Tutte le osservazioni che emergeranno durante il dibattito pubblico saranno prese in considerazione nella relazione finale del coordinatore. Inoltre, tutti i contributi scritti che saranno inviati saranno pubblicati integralmente sul sito dedicato al dibattito pubblico. Alla relazione finale del dibattito è tenuto a rispondere il proponente dell’opera, Rete Ferroviaria Italiana, attraverso una propria relazione, in cui illustrerà se e come terrà in considerazione i diversi contributi raccolti.
18. Cosa accadrà dopo il dibattito pubblico?
Il proponente dell’opera, a seguito delle osservazioni raccolte nel corso del dibattito pubblico e riportate nella relazione conclusiva del coordinatore, elaborerà una propria relazione in cui evidenzierà la volontà o meno di realizzare l’intervento, le eventuali modifiche da apportare al progetto e le ragioni che hanno condotto a non accogliere eventuali proposte emerse nel corso del processo.